#IndiceBCBF – Un anno di narrativa per ragazzi

Tempo di bilanci: un buon 2016

a cura di Francesca Mariucci – Libri Calzelunghe

Lunedì 3 Aprile è stato il primo giorno della Fiera Internazionale del Libro dedicata alla letteratura per ragazzi, un appuntamento atteso e importante. Alle 10, presso l’angolo Author Café, si è svolto l’immancabile appuntamento con il bilancio dell’anno editoriale appena concluso: Un anno di narrativa per ragazzi.  A raccontarlo ci sono: Barbara Servidori (Hamelin), Martina Russo (Andersen) e Caterina Ramonda (Biblioragazzi).

Innanzitutto si parte da un dato: il 2016 ha incontrato il favore di critica e vendite, e il motivo è attribuibile alla qualità dei progetti, cresciuta rispetto a quella degli anni passati.

Barbara Servidori porta l’esempio di L’Albero delle bugie, di Frances Hardinge, Mondadori. Un romanzo ambientato nella società vittoriana, con una protagonista che si sente soffocata dai canoni dell’epoca e persegue la propria emancipazione. L’ispirazione riconduce a Villette di Charlotte Brontë ed è dunque un misurarsi con la “Letteratura”, non specificatamente “per ragazzi”. Altri titoli di autori italiani (Il piccolo regno di Wu Ming 2, Bompiani e Il Rinomato Catalogo Walker & Dawn di Davide Morosinotto, Mondadori) puntano lo sguardo verso i classici della letteratura dell’infanzia e questo rivela la ricerca di un canone e la volontà di catalogare codici, stilemi e generi. C’è un forte coinvolgimento del lettore in questo “gioco letterario”. Si può individuare una chiave di lettura nostalgica, con atmosfere sospese, come la letteratura classica dell’età dell’oro. L’altra chiave è la rielaborazione, che amplia questi spunti con nuovi orizzonti e con punti di vista differenti.

Caterina Ramonda cita due libri: La Zuppa dell’Orco, di Vincent Cuvellier, (illustrazioni di Andrea Antinori, collana Maxizoom, Biancoenero) e ’45 di Maurizio A.C. Quarello (Orecchio Acerbo). Il primo è la storia di Josef, personaggio che ricorda Pollicino e che si muove sul piano di una fiaba secondo i canoni classici; è un libro che si presta a essere letto ad alta voce e ha la giusta dose di “nero” necessaria a trattare certi temi. Il secondo invece è una narrazione di guerra e a raccontare la storia sono due coniugi (ispirati ai nonni dell’autore) divisi dagli eventi: uno combatterà nella Brigata Autonoma Monferrato mentre l’altra, Maria, resterà nella cascina. Gli eventi storici si mescolano alla parte quotidiana, la trama si divide in binari che il tempo percorre, si arricchisce di sguardi e gesti molto coinvolgenti.

Dana Reinhardt - Il club delle seconde occasioniMartina Russo cita Il club delle seconde occasioni, di Dana Reinhardt, collana Le Gemme, De Agostini, un romanzo di formazione che parte da una forte delusione amorosa. Quello che lo distingue da altri libri con tematiche simili è il protagonista e la prospettiva abbastanza nuova: si tratta infatti di un ragazzo. Il romanzo esce in questo modo dai canoni, parla di sentimenti di cui normalmente nei libri parlano le ragazze. River Dean viene lasciato solo dalla fidanzata (proprio nel senso che l’auto su cui si trovano è di lei, e lei riparte senza di lui). Disperato, il protagonista si imbatte in modo casuale in un gruppo di supporto che ha uno slogan promettente: “Seconda Occasione”. Si accorge subito, però, che i membri di questo club hanno problemi molto seri: disturbi alimentari e dipendenze. Finge quindi di essere dipendente da marijuana, dando luogo a vicende divertenti e piene di ironia. Questa prospettiva insolita sulla sfera sentimentale, questa voce maschile, è sicuramente degna di interesse; e nel 2016 c’è più di un libro con personaggi maschili insoliti e interessanti.

All’aumento della qualità dei progetti proposti nel 2016 corrisponde un aumento nelle vendite: mentre negli anni passati non sempre critica e vendite andavano di pari passo, oggi pare ci sia più sintonia.

Caterina Ramonda cita come indice di un buon fermento e attenzione alla qualità la nascita di alcune nuove case editrici, come Pelledoca editore, Parapiglia e Passabao e collane come Vortici del Battello a Vapore, Up di Feltrinelli e Hot Spot de Il Castoro. Martina Russo rileva come fino a circa quattro anni fa ci fosse un divario qualitativo più marcato tra gli albi e la narrativa. Le cose sono cambiate. Barbara Servidori concorda che gli albi illustrati mantengano postazioni molto alte e ora anche la narrativa dedicata alla fascia dei preadolescenti riserva belle storie. Contribuisce a questo dato anche un recupero dei cataloghi, con le ristampe di libri belli e anche alcuni classici ristampati o nuovamente tradotti.

La fascia più in crisi è quella dedicata ai giovani adulti: le storie tendono a essere ripetitive, secondo Martina Russo. Ci sono troppo spesso i ragazzi nei centri di recupero o forzature di toni americani, come la fase delle “malattie”. Viceversa è molto interessante la fascia delle scuole medie, cui vengono indirizzati libri che recuperano l’aspetto visivo con la graphic novel e il fumetto. Si segnala anche una certa commistione di linguaggi: un esempio che cita Barbara Servidori è Pulci nell’Orecchio, collana curata da Fabian Negrin per Orecchio Acerbo.

Davide Morosinotto - Il rinomato catalogo Walker & DawnTutte e tre le intervistate concordano sull’apprezzamento di Il Rinomato Catalogo Walker & Dawn, di Davide Morosinotto (collana I Grandi, Mondadori): ritorna il rapporto con i classici, (per Barbara Servidori il romanzo rimanda a Huckleberry Finn di Mark Twain, ma con nuove prospettive), insieme a un’ambientazione precisa e a un recupero degli archetipi dell’avventura. Caterina Ramonda aggiunge a questo bel libro anche Dory Fantasmagorica, di Abby Hanlon per Terre di Mezzo e Lucilla Scintilla di Alex Cousseau per Sinnos, a cui riconosce un segno grafico particolare.

Sono stati citati molti riferimenti ai classici, che hanno un fascino ispiratore per diversi autori, ma non si tratta di un ritorno al passato con nostalgia. Il recupero dei classici potrebbe apparire anche un intento di accorciare la distanza tra la “Letteratura”, con i suoi pilastri consolidati, e la “letteratura per l’infanzia”, che stenta sempre a far riconoscere il proprio valore. Alcuni libri per ragazzi, però, hanno ottenuto premi e riconoscimenti come migliori libri, senza alcuna distinzione di target. Si tratta ancora di una barriera che persiste, ma viene “bucata” dalla letteratura di qualità. E in questo anno ne è stata prodotta molta.

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