Massimo Fenati – Arte pinguina

Fumetti e illustrazione

recensione di Luca Glebb Miroglio

dal numero di febbraio 2016

Massimo Fenati
ARTE PINGUINA
pp. 96, € 13
Tea, Milano 2015

Massimo Fenati - Arte pinguinaPrendete due pinguini, rigorosamente antartici, divenuti personaggi di una striscia, Gus & Waldo, immaginate il loro museo preferito, il MoPa (Museum of Penguin Art), affidatevi al catalogo delle opere esposte, e avrete il volume più rivoluzionario e finemente divertente tra le numerose e più recenti pubblicazioni di storia dell’arte. Massimo Fenati, l’illustratore, animatore e fumettista creatore di Gus&Waldo, apparsi prima in Gran Bretagna e poi in Italia, li ha trasformati in opinionisti anzi, come si dice ora, in influencer, puntuali e graffianti sui sempreverdi temi dell’amore e del sesso; ma non poteva rinunciare all’arte, che poi con l’amore e con il sesso ha molto a che fare. Dalla “cultura antartica” del MoPa ci arriva una visione nuova degli immortali capolavori artistici di ogni epoca, esposti anche nel catalogo non secondo gli ormai superati ordini cronologico, alfabetico o (peggio che mai) secondo un tema, bensì “come ci gira” per favorirne, così si dichiara nell’introduzione, l’apprezzamento del valore meta-culturale. Gus e/o Waldo diventano in questo modo i protagonisti di opere d’arte immortali, trasformandole ai nostri occhi ma permettendoci di leggerne nuovi dettagli e ricevere nuovi stimoli che sino ad oggi ci erano sfuggiti. Non a caso Fenati ha spiegato quanto sia stato complicato raggiungere il risultato finale, avendo dovuto studiare gli originali con un’attenzione tutta particolare, necessaria per evitare una semplice operazione di parodia o peggio di banalizzazione, come si è visto fare in mille altre occasioni.

Non parodia, ma rivisitazione

Arte Pinguina (2)Le icone della storia dell’arte subiscono infatti spesso “attacchi” di questo tipo ma nel caso di Arte Pinguina il lavoro dell’illustratore è di grandissimo rispetto per l’opera originale prescelta. È anche un atto d’amore nei confronti delle proprie creature: l’attenzione è massima a non trasformare Gus & Waldo in due pupazzi disegnati che fanno sorridere ma niente di più. Il catalogo in questione è un volume da regalare ai veri appassionati di arte. Le reazioni immediate sono colme di piacevole stupore per come i due pinguini permettano di cogliere il senso della singola opera consentendo al lettore (i disegni e le fotografie sono accompagnati da testi a fronte molto arguti) di ritrovare ciò che sapeva, ciò che aveva capito o che gli era stato spiegato a suo tempo di fronte all’originale.
In L’Inciampo da Matisse, opera definita “sconosciuta”, ritroviamo un Matisse che non c’è mai stato ma che dà un senso a La Danza e La Musica, che forse il grande pittore francese avrebbe apprezzato. Il lavoro di ricostruzione di un pinguino incartato (tela su pinguino) alla Christo (Wrapped Waldo) è così perfetto da arricchire il catalogo personale dell’autore. Le incursioni di Gus & Waldo nell’arte egizia, in quella bizantina, nella rinascimentale o nelle tele degli impressionisti sono al tempo stesso fumettistiche e poetiche. I grandi occhi, apparentemente inespressivi, degli abitanti dell’Antartide sono invece enigmatici (Monna Walda da Leonardo), impertinenti (L’infanta Margarita Pinguina in rosa da Velázquez), languidi (Il bacio da Klimt), alienati (Nightpenguins da Hopper) o chiusi (Waldat addormentato da David). Il mio preferito è il geniale pinguino-mobile da Calder (Nero, bianco e giallo): scomposto perfettamente nella sua “pinguinità” leggera e svolazzante ma piena di significato che sarebbe piaciuta all’artista statunitense. Tra Dalì, Picasso, Lichtenstein e Mirò appare anche il nostrano Manzoni con Merda di pinguino che, ovviamente, contiene guano.

lucaglebb@glebb-metzger.it

L G Miroglio è saggista