Miranda July – Il primo uomo cattivo

Disperato bisogno d’amore

recensione di Virginia Pignagnoli

dal numero di gennaio 2017

Miranda July
IL PRIMO UOMO CATTIVO
ed. orig. 2015, trad. dall’inglese di Silvia Rota Sperti
pp. 260, € 18
Feltrinelli, Milano 2016

Miranda July - Il primo uomo cattivoMiranda July è un’artista eclettica: regista, attrice, sceneggiatrice, scrittrice di racconti. Per la prima volta alle prese con un romanzo, July crea dei personaggi scomodi, capaci di renderci empatici con la loro umanità e al contempo di metterci a disagio. La voce narrante appartiene a Cheryl Glickman, quarantenne di Los Angeles impiegata in un centro che produce dvd di autodifesa femminile. Personaggio goffo al quale è facile affezionarsi, Cheryl ricorda un po’ la Christine di Me and You and Everyone We Know (2005). Se anche qui, come nel film, la narrazione è ricca di situazioni assurde e tragicomiche come l’innamorarsi di un uomo molto più anziano che vuole il nostro permesso per frequentare una minorenne, l’essere testimone dell’amore non corrisposto tra la propria psicologa e il proprio dottore e il trovarsi un’adolescente restia alla doccia a vivere sul proprio divano, con questo romanzo July sembra voler scavare un po’ più a fondo i rapporti umani e soprattutto quell’universo personale fatto di desideri e fantasie che spesso preferiamo ignorare.
La narrazione genera tenerezza perché è facile intuire che ciò che rende Cheryl e gli altri personaggi impacciati non è altro che un disperato bisogno d’amore. La solitudine della donna diventa un po’ anche la nostra solitudine. L’ingenuità con cui affronta i rapporti umani diventa l’ingenuità che tutti abbiamo prima o poi sperimentato. July riesce bene quindi nel tentativo di farci vedere il mondo attraverso le lenti della sua protagonista, che sono perlopiù bizzarre e ricche d’idiosincrasie, ma anche – come vuole la letteratura anglo-americana contemporanea ­– estremamente sensibili e capaci di lasciarsi alle spalle cinismo e ironia. E se questo scorcio è così intimo che a volte può persino infastidire, è anche ciò che rende Il primo uomo cattivo una lettura non convenzionale, imprevedibile, dissacrante.

virginia.pignagnoli@unive.it

V Pignagnoli è dottore di ricerca in letteratura anglo-americana all’’Università Ca’ Foscari di Venezia