Nei panni di Richard Scarry
di Ilaria Tontardini
Di recente hai curato una mostra sul lavoro di tuo padre a Bologna in occasione della Fiera del Libro. Introducendo i suoi primi lavori per la rivista dell’esercito americano “Stars and Stripes” dicevi che “Senza dubbio questo lavoro aveva qualcosa a che fare con il talento che Richard mostrerà nello spiegare ai bambini in modo semplice perfino le cose più complicate”. Perché per Richard era così importante spiegare il mondo ai bambini?
I primi lavori di Richard, che inizia a fare l’illustratore a New York, non mostrano tracce di quella che sarebbe divenuta la sua preoccupazione principale, l’educazione. Illustrava meravigliosamente con uno stile pittorico numerose storie, facendo esperienza e raccogliendo consensi! Nel 1963 arrivò un grande cambiamento: Richard aveva una copia di un vecchio Bildwoerterbuch tedesco, il Duden, un famoso dizionario illustrato. C’erano gli oggetti organizzati per temi e un vocabolario di tutto quello che si trovava nelle immagini.
Richard pensò che la stessa formula si potesse usare con i bambini. Quindi scrisse il suo primo grande libro: The Best Word Book Ever (in italiano Il libro delle parole). Fu un successo immediato e resta tuttora il libro per cui è più conosciuto. Era un educational book, il primo di molti. Richard scriveva anche storie, e molto divertenti, sapeva veicolare concetti e temi attraverso i suoi disegni, in una maniera inedita per l’epoca. Inventò un mix: storie per intrattenere, libri da cui imparare, tutto per divertire. Era importante? Certo che sì! Adorava farlo. Fondamentalmente disegnava ciò che voleva vedere sulla pagina. Tutto qui.
Gli animali sono centrali nell’universo di Richard. Perché questa scelta secondo te?
In verità non c’era niente di nuovo. Peter Coniglio di Beatrix Potter, Orsetto di Maurice Sendak… non c’è fine agli animali-personaggi nei libri per bambini, anche in seguito. Forse quello che fece mio padre fu creare un grandissimo cast di personaggi: prima apparvero in Storybook Dictionary del 1965 (in italiano Il primo dizionario), poi divennero gli abitanti della sua Busytown. La cosa bella degli animali è che ognuno, ovunque nel mondo, può entrare in relazione con loro alla stessa maniera. Puoi vivere in Italia, Canada, Cina, ovunque: un tenero coniglietto è un tenero coniglietto. Non c’è estraneità, solo calore e divertimento.
I personaggi di Richard sono sempre impegnati e attivi; non però in un mondo fantastico, bensì nella vita di tutti i giorni, trasformando ad esempio la routine di andare al lavoro in qualcosa di interessante. Cosa lo interessava in questa “cornice”?
Hmmm. Beh: chi non è occupato? Richard era sempre molto occupato. Ha creato non so quanti libri nella sua vita. Gli veniva spesso chiesto “Dove trova le sue idee?” Invariabilmente rispondeva “Fuori, per strada!” Semplicemente. Quando guardo fuori dalla finestra della sua camera da letto, vedo ogni tipo di macchina. Bambini che vanno a scuola. Trattori con le balle di fieno. Grandi camion, piccole auto. Persone che fanno acquisti. Busytown era lì, subito fuori dalla finestra. Lui però aveva la sensibilità per vederla. Il panorama dalla sua finestra non era nulla di speciale, ma lui guardava e amava quello che vedeva. Poi lo disegnava.
Il mondo frenetico che ha creato è sempre dettagliato ed esatto, pieno di piccoli indizi che i lettori possono scovare. Quanto è stata cruciale l’idea di giocare con i lettori? E quanto importante l’esattezza e la documentazione nel suo lavoro?
Richard era molto preciso. Bisogna immaginare un mondo senza internet. Diciamo che devi disegnare una miniera. Quindi: controllare l’enciclopedia, andare in biblioteca. Per evitare qualsiasi errore, Richard si costruì nel corso degli anni una specie di motore di ricerca Google di carta: i suoi schedari di documentazione. Aveva scatole piene di raccoglitori, ognuno con un’etichetta: Far West, Cowboys, Industrie: tessile, miniere. Sfogliava una rivista e ritagliava tutte le immagini che magari, ad un certo punto, sarebbero tornate utili per illustrare qualcosa. Aveva una disciplina fantastica e un’incredibile preveggenza. Questo naturalmente accelerava anche il suo lavoro. La documentazione era sempre a portata di mano, così poteva lavorare senza neanche far ricerche alla biblioteca locale.
Richard era divertente e amava divertirsi. Ha messo un piccolo lombrico senza nome fra le pagine di What do People do all Day? (in italiano Il libro dei mestieri) e i bambini dovevano cercarlo. Ha fatto lo stesso con l’insetto dorato in Cars and Trucks and Things that go! (Tutto ruote). Voleva semplicemente divertirsi e far divertire.
Tu stai continuando il lavoro di tuo padre. Com’è essere nei panni di Richard Scarry?
Da adolescente a volte aiutavo mio padre a colorare i libri e lavoravamo insieme per un paio di settimane per completare un grande libro. Più tardi mio padre iniziò ad avere problemi con la vista. Uno dei suoi editori suggerì che forse, oltre al colore, avrei potuto disegnare i personaggi. Confesso che non sono sempre soddisfatto quando vedo i miei primi tentativi nel disegnare gli incantevoli personaggi di mio padre, ma nel corso degli anni sento di aver fatto grandi progressi. La vera sfida, comunque, è entrare nel personaggio di mio padre. Qui mi diverto e mi lascio andare. Lui non aveva regole, oltre a quella di essere sincero con se stesso, e io continuo allo stesso modo; e mi diverto. Ho comunque una guida: so che lui mi guarda da dietro le spalle. A volte si lamenta, altre volte ride…. e allora capisco che va tutto bene.
Ci puoi dire qual è il tuo personaggio preferito? E il tuo libro?
Li amo tutti. Ma quello con cui forse mi diverto di più è Zigo Zago: semplicemente perché è un completo ottimista; con lui puoi fare quello che vuoi, in maniera allegra e originale. Ma amo anche i suoi opposti, come Mr. Frumble: a lui accade ogni contrattempo possibile. Ma non se ne dispiace: cade, si ripulisce e continua per la sua strada sperando per il meglio. Adoro anche Pig Won’t (Paolo No) e Mr Gronkle (Sig. Brontolone). Questi due faticano a inserirsi nella società perché hanno la testa dura e sono dei pessimisti. Ma le loro disavventure di solito gli danno una bella lezione, e tutti sono felici del cambiamento di atteggiamento che poi si nota!
Un libro preferito? Molti! Forse al top: Busy, Busy World (In giro per il mondo) per le storie divertentissime che mio padre raccontava in due o tre pagine, e le illustrazioni, fantastiche, così libere. Richard aveva visitato l’Europa un paio di volte, ma non era mai stato in molti dei luoghi di quei racconti. Senza dubbio, sono venuti in suo soccorso i suoi faldoni di documentazione, così come la sua fervida immaginazione, l’osservazione quotidiana e l’amore per il mondo in cui viveva.
Richard e Huck Scarry
Richard Scarry nasce a Boston nel 1919. Fin da piccolo manifesta una grande passione per il disegno, incoraggiato da sua madre che gli offre le sue prime lezioni al Museo delle arti figurative di Boston. Intraprende poi studi artistici, interrotti però dallo scoppio della seconda guerra mondiale. Tuttavia non abbandonerà il disegno neanche durante il conflitto, quando lavorerà in Nord Africa come editor e grafico per il giornale dell’esercito americano “Stars and Stripes”. Al termine della guerra rientra a New York dove inizia la sua carriera di illustratore presso una giovanissima casa editrice, la Little Golden Books. Nel 1949 viene pubblicato il suo primo libro, Two Little MIners. La sua carriera comincia a decollare, e ben presto iniziano ad affacciarsi nella sua produzione quegli animali che tanto caratterizzeranno la sua opera. Nel 1963 esce The Best Word Book Ever – Il libro delle parole. È una svolta, per l’autore ma anche per il pubblico che si trova a confrontarsi con un oggetto nuovo che aprirà la via a molti altri libri. Innumerevoli sono i titoli che Scarry produce, grandissima è la loro fortuna che li colloca fra i più amati dai giovani lettori e lettrici di sempre, come accade con Il primo dizionario (Storybook Dictionary) o In giro per il mondo (Busy, Busy World). Nel 1953 nasce Huck, unico figlio di Richad e Patricia Scarry. Nel 1968, la famiglia si trasferisce in Europa: la Svizzera, con le sue montagne, la neve, le piste da sci seduce Scarry che poi da Losanna si sposterà nello chalet a Gstaad, dove Richard si spegne nel 1994, all’età di 74 anni.
Huck Scarry con il padre condivide l’amore per il disegno, che studierà a Losanna. Autore di libri per bambini, alcuni editi in Italia da Mondadori, Huck ha proseguito il lavoro del padre, disegnandone i personaggi e creando per loro nuove avventure. Ha ereditato dal padre un’altra grande passione, quella per i viaggi a cui ha dedicato anche alcuni cahiers di acquerelli, su Venezia, la Toscana, Roma e Napoli. Fra le opere recenti ha realizzato un libro per bambini sulla vita di Anna Frank, All About Anne per la Casa di Anna Frank ad Amsterdam. Huck vive fra lo chalet di famiglia di Gstaad e Vienna.