In una notte di neve il mondo cambiò
recensione di Laura Savarino
Scheda “letterature” dal numero di marzo 2016
Muriel Barbery
VITA DEGLI ELFI
ed. orig. 2015, trad. dal francese di Alberto Bracci Testasecca
pp. 249, € 18
e/o, Roma 2016
Maria vive in Borgogna, in una contrada operosa circondata dai boschi in cui la terra scintilla al sole e l’aria è impregnata di un gradevole aroma di frutta. È una bambina vivace, ha i capelli scuri e due occhi neri, profondi come pozzi, che abbracciano il paesaggio con la meraviglia dell’infanzia. Maria è speciale: è l’eroina del nuovo romanzo di Muriel Barbery e fa il suo ingresso sulla scena fin dall’inizio, in una notte di neve flagellata dalla tormenta, avvolta in una coperta e depositata davanti alla porta di una piccola fattoria. Maria cresce in simbiosi con la natura e trascorre intere giornate all’aria aperta a esplorare e comunicare con il paesaggio. Il paesaggio è compagno, alleato e comprimario generale della vicenda, in una narrazione sensuale che descrive con lirismo la bellezza di un’alba e l’intensità di un tramonto. Ma Maria non è la sola eroina di Muriel Barbery. A un centinaio di chilometri di distanza vive Clara, una bambina silenziosa dai capelli color grano, che quella stessa notte di neve viene lasciata all’ingresso della canonica di un paesino del Gran Sasso. Clara ha un dono, potente come quello di Maria: suona il pianoforte magnificamente e, suonando, è in grado di evocare le storie e i paesaggi che si nascondono tra le note. Il suo talento la porta a Roma, in una città descritta appena, lontana dall’immobile bellezza del paese natio, sotto la guida di un Maestro che è molto più di quello che dice di essere. Maria e Clara sono legate a doppio filo: entrambe comunicano con la natura nella sua veste più benevola e primordiale, la prima ne conosce i segreti e la seconda è in grado di evocarla, padroneggiando un’arte che è allo stesso tempo affascinante, pura e misteriosa. Maria e Clara sono il legame tra due universi, quello “elfico” e quello umano, che mai come prima si trovano costretti a comunicare: il mondo odierno è distratto dalle piccole fatiche quotidiane, è in guerra con la natura e non ne riconosce più la bellezza. Toccherà a Clara e a Maria ristabilire l’ordine delle cose e vincere la battaglia contro le forze maligne che vorrebbero distruggere i due mondi.
Muriel Barbery imbastisce una vicenda che ha il sapore della fiaba e che è, in realtà, una celebrazione della natura e della potenza dell’immaginazione. La sua scrittura è un flusso impetuoso di sensazioni e di immagini dai colori abbaglianti che descrivono una vicenda originalissima, mentre una colata lavica di personaggi sfila davanti agli occhi di un commosso lettore.
laurasavarino4@libero.it
L. Savarino è redattrice editoriale