Francesco Palmieri – L’intelligence nella fiaba

di Paolo Bertinetti

Francesco Palmieri
L’intelligence nella fiaba
pp. 336,  € 30
Nuova Argos, Roma 2020

Innanzitutto il bel volume L’intelligence nella fiaba, di Francesco Palmieri, si raccomanda per lo splendido apparato iconografico. Molte sono le illustrazioni tratte dai libri di fiabe dovute ai maestri del primo Novecento, Arthur Rackham, Edmund Dulac, Harry Clarke, Kay Nielsen, Felix Lorieux. E ci sono poi le riproduzioni di immagini tratte da manoscritti orientali, da quadri e disegni di Doré, di Tiepolo, di Klee, di Chagall, di Magritte. E infine ci sono le tavole originali di Federico De Tommaso concepite per questo libro. Nei vari capitoli Palmieri si ingegna a individuare nel racconto favolistico la presenza di meccanismi, di circostanze, di comportamenti riconducibili al lavoro di intelligence. Naturalmente la fiaba viene così in qualche modo forzata allo scopo. La Bella addormentata è l’agente “in sonno” che starà silenziosamente in attesa fino al momento dell’azione; la vicenda di Cappuccetto rosso proporrà una serie di errori che l’agente non deve commettere se vuole portare a compimento con successo la missione; il “Paese che non c’è”, la Never Land di Peter Pan, verrà accostato al mondo del web, perché nel giro di pochi anni l’analista dell’intelligence si è visto proiettato “dalla realtà fisica di un appartamento come quello della famiglia Darling alla realtà virtuale di una Never Land sterminata ma compatta”.

Davvero intrigante è poi il capitolo su Biancaneve. La fiaba viene messa in rapporto con Alan Turing, il geniale decrittatore di Enigma, la macchina cifrante dell’esercito tedesco (e padre del computer). Nel 1938 Turing andò a vedere la Biancaneve di Walt Disney e poi, per giorni e giorni, continuò a canticchiare “Metti, metti la mela nell’intruglio …”. Anni dopo, distrutto dalla condanna alla castrazione chimica che gli era stata inflitta per la sua omosessualità, Turing si suicidò mangiando una mela intinta nel cianuro. L’incantesimo della regina cattiva era rimasto nella sua mente e gli aveva suggerito come porre fine a una vita invivibile.